In Crescita professionale

Le società benefit sono una forma di impresa che mira a generare benefici non solo per gli azionisti, ma anche per la comunità e l’ambiente. In Italia, questo tipo di società sta acquisendo sempre più importanza per la sua capacità di coniugare profitto e sostenibilità.

Una società benefit può essere costituita come una società per azioni, una società a responsabilità limitata o una cooperativa. La legge italiana non prevede una specifica tipologia di società benefit, ma esiste una normativa che le regola. Ad esempio, la legge italiana prevede che le società benefit debbano avere uno statuto che preveda l’adozione di criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance.

Le società benefit possono essere utilizzate per diversi scopi, come la promozione dell’energia rinnovabile, la salvaguardia dell’ambiente, la lotta contro la povertà e l’inclusione sociale. Ad esempio, un’azienda che utilizza fonti rinnovabili per la produzione di energia può essere considerata una società benefit.

In Italia, alcune società benefit hanno già iniziato a operare in diversi settori. Ad esempio, ci sono società che si occupano di agricoltura biologica, società che promuovono l’uso dei mezzi pubblici e società che aiutano i senzatetto.

C’è ancora molto da fare per diffondere l’idea delle società benefit in Italia, ma l’interesse crescente per questo tipo di impresa è un segnale positivo per il futuro. La sostenibilità è sempre più una priorità per le aziende e per i consumatori, e le società benefit sono un modo per conciliare questa esigenza con la necessità di generare profitti.

Inoltre, le società benefit possono essere un’importante leva per lo sviluppo economico e sociale del paese, creando posti di lavoro e contribuendo alla riduzione della povertà e dell’esclusione sociale.

In conclusione, le società benefit in Italia rappresentano un’importante opportunità per coniugare profitto e sostenibilità, e rappresentano una forma di impresa sempre più richiesta dal mercato e dalla società. Ci aspetta un futuro in cui queste aziende possono diventare sempre più importanti per lo sviluppo economico e sociale del paese.

In Italia non esiste una specifica normativa per le società benefit, ma esistono diverse leggi che ne regolamentano l’esistenza e le attività.

  • Il Codice Civile prevede la possibilità di costituire una società per azioni, una società a responsabilità limitata o una cooperativa come società benefit, ma non definisce esplicitamente cosa sia una società benefit.
  • La Legge n. 106 del 2016, nota come Legge sull’Imprenditoria sociale, ha introdotto la figura giuridica dell’Impresa Sociale, prevedendo la possibilità di costituire una società benefit con scopo di lucro ma con una finalità sociale.
  • La Legge n. 208 del 2015, nota come Legge sulla sostenibilità ambientale, ha introdotto l’obbligo per le società quotate in borsa di redigere una relazione sulla sostenibilità ambientale, sociale e di governance.
  • Il D.Lgs. 254/2016 ha introdotto l’obbligo per le società di grandi dimensioni di redigere un Bilancio di Sostenibilità

In generale, le società benefit in Italia devono avere uno statuto che preveda l’adozione di criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, e devono rendere conto della loro attività ai propri stakeholder attraverso la redazione di relazioni e bilanci di sostenibilità.

Non esiste un’unica certificazione ufficiale per le società benefit, ma esistono diverse organizzazioni che offrono certificazioni volontarie per le aziende che soddisfano determinati criteri di sostenibilità.

Una delle certificazioni più conosciute e riconosciute a livello internazionale è quella del B Corp Certification, rilasciata dalla B Lab, un’organizzazione non profit americana che valuta le aziende sulla base di uno standard di performance ambientale, sociale e di governance. Per ottenere questa certificazione, le aziende devono superare un esame e raggiungere un punteggio minimo in una serie di criteri definiti dalla B Lab.

Altri esempi di certificazioni volontarie sono:

  • Sistema B Italia: è un’organizzazione italiana nata per promuovere e sostenere le imprese che adottano criteri di sostenibilità, innovazione e inclusione sociale.
  • ISO 26000: è uno standard internazionale di responsabilità sociale delle organizzazioni, che offre linee guida per la gestione dei temi sociali e ambientali.
  • EMAS: è un sistema di gestione ambientale dell’Unione Europea che prevede la certificazione delle aziende che dimostrano di aver implementato un sistema di gestione ambientale efficace.

Inoltre, esiste anche la possibilità di aderire a dei marchi di qualità e di sostenibilità come ad esempio “Fatto Bene” o “Slow Food” che permettono di certificare l’attenzione verso la qualità del prodotto e la sostenibilità ambientale e sociale.

In generale, la scelta della certificazione dipende dalle esigenze e dalle caratteristiche dell’azienda e dalle aspettative dei propri stakeholder. È importante valutare attentamente quali sono gli standard più adatti alle proprie attività e obiettivi aziendali.

Le società benefit non godono di agevolazioni fiscali specifiche, poiché non esiste una normativa che le definisca esplicitamente come tali. Tuttavia, esistono alcune agevolazioni fiscali per le imprese che svolgono attività socialmente utili e sostenibili.

  • Detrazioni fiscali per le imprese che investono in progetti di efficienza energetica e fonti rinnovabili.
  • Agevolazioni fiscali per le imprese che investono in ricerca e sviluppo.
  • Agevolazioni fiscali per le imprese che investono in formazione e qualificazione del personale.
  • Agevolazioni fiscali per le imprese che investono in progetti di welfare aziendale.

Inoltre, le società benefit possono beneficiare di contributi pubblici e privati per la realizzazione di progetti socialmente utili e sostenibili.

In generale, le società benefit possono accedere alle stesse agevolazioni fiscali delle altre imprese, a patto che soddisfino i requisiti previsti dalle singole leggi.

Inoltre, le società benefit possono godere di un’immagine positiva e di una maggiore attenzione da parte degli investitori e dei consumatori, che sono sempre più sensibili ai temi della sostenibilità e dell’impatto sociale delle imprese. Questo può contribuire a migliorare la reputazione e la competitività dell’azienda, aumentando la fiducia dei clienti e la fedeltà dei dipendenti.

Alcune delle società italiane più importanti per fatturato e impegnate in attività socialmente utili e sostenibili sono:

  1. Benetton Group: è un’azienda di abbigliamento conosciuta per la sua attenzione alla sostenibilità e all’inclusione sociale.
  2. Illycaffè: è un’azienda di caffè conosciuta per la sua attenzione alla qualità del prodotto e alla sostenibilità ambientale e sociale.
  3. Coop: è una catena di supermercati nota per la sua attenzione alla qualità del prodotto e alla sostenibilità ambientale e sociale.
  4. Barilla: è un’azienda alimentare nota per la sua attenzione alla qualità del prodotto e alla sostenibilità ambientale e sociale.
  5. Pirelli: è un’azienda di pneumatici nota per la sua attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale.
  6. Enel: è un’azienda di energia nota per la sua attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale.
  7. Ferrero: è un’azienda alimentare nota per la sua attenzione alla qualità del prodotto e alla sostenibilità ambientale e sociale.
  8. Danone: è un’azienda alimentare nota per la sua attenzione alla qualità del prodotto e alla sostenibilità ambientale e sociale.
  9. Unilever: è un’azienda di prodotti per la casa e per la persona nota per la sua attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale.
  10. Intesa Sanpaolo: è una banca nota per la sua attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale.

Queste sono solo alcune delle aziende italiane più importanti per fatturato che possono essere considerate leader nel settore delle società benefit per la loro attenzione alla sostenibilità e all’impatto sociale. Ci sono molte altre aziende italiane che si distingue per questi criteri, come ad esempio le aziende certificate BCorp o le imprese sociali certificate.

BRAAVERY S.P.A. ha assunto lo status di Società Benefit con l’assemblea straordinaria che si è tenuta il 9 agosto 2021.

Estratto dello Statuto di Braavery S.p.A., parte dell’oggetto sociale relativa alla Società Benefit

Ai sensi e per gli effetti della L. 28-12-2015 n. 208 in Gazzetta Uff. 30 dicembre 2015, n. 302, S.O. la società persegue, congiuntamente allo scopo di lucro, una o più finalità di beneficio comune e opera in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse.

A tal fine si qualifica come Società Benefit ai sensi dell’art. 1, co. 376 e ss. della Legge 28 dicembre 2015 n. 208 affinché venga riconosciuta l’utilità pubblica e non solo privata dell’attività d’impresa, che consiste nel migliorare la società non solo producendo ricchezza economica, ma anche creando e dando valore al lavoro delle persone, prendendosi cura di loro, considerandole come un fine e non un mezzo, generando profitto in un’ottica di medio e lungo periodo, in modo equo e sostenibile e creando ricchezza che ricada su tutto il contesto in cui opera.

La società, in particolare e in aderenza al proprio oggetto sociale, si impegna nello svolgimento delle seguenti attività:

  • promuovere la cultura del long life learning e attività di formazione in genere attraverso l’istituzione di borse di studio mirate a garantire la partecipazione agli eventi formativi di persone economicamente svantaggiate;
  • promuovere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro attraverso l’accesso gratuito a strumenti atti a favorirne la realizzazione (portali, banche dati, etc…);
  • offrire opportunità di crescita personale e di qualificazione professionale al personale dipendente attraverso l’organizzazione di iniziative formative a partecipazione gratuita ulteriori rispetto ai percorsi formativi obbligatori per disposizione normativa.
Si riporta la normativa attualmente vigente relativa alla disciplina delle Società Benefit.

L. 28-12-2015 n. 208, Commi 376-384
Pubblicata in Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016). Gazzetta Uff. 30 dicembre 2015, n. 302, S.O.

376. Le disposizioni previste dai commi dal presente al comma 382 hanno lo scopo di promuovere la costituzione e favorire la diffusione di società, di seguito denominate «società benefit», che nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse.
377. Le finalità di cui al comma 376 sono indicate specificatamente nell’oggetto sociale della società benefit e sono perseguite mediante una gestione volta al bilanciamento con l’interesse dei soci e con l’interesse di coloro sui quali l’attività sociale possa avere un impatto. Le finalità possono essere perseguite da ciascuna delle società di cui al libro V, titoli V e VI, del codice civile, nel rispetto della relativa disciplina.
378. Ai fini di cui ai commi da 376 a 382, si intende per:
a) «beneficio comune»: il perseguimento, nell’esercizio dell’attività economica delle società benefit, di uno o più effetti positivi, o la riduzione degli effetti negativi, su una o più categorie di cui al comma 376;
b) «altri portatori di interesse»: il soggetto o i gruppi di soggetti coinvolti, direttamente o indirettamente, dall’attività delle società di cui al comma 376, quali lavoratori, clienti, fornitori, finanziatori, creditori, pubblica amministrazione e società civile;
c) «standard di valutazione esterno»: modalità e criteri di cui all’allegato 4 annesso alla presente legge, che devono essere necessariamente utilizzati per la valutazione dell’impatto generato dalla società benefit in termini di beneficio comune;
d) «aree di valutazione»: ambiti settoriali, identificati nell’allegato 5 annesso alla presente legge, che devono essere necessariamente inclusi nella valutazione dell’attività di beneficio comune.
379. La società benefit, fermo restando quanto previsto nel codice civile, deve indicare, nell’ambito del proprio oggetto sociale, le finalità specifiche di beneficio comune che intende perseguire. Le società diverse dalle società benefit, qualora intendano perseguire anche finalità di beneficio comune, sono tenute a modificare l’atto costitutivo o lo statuto, nel rispetto delle disposizioni che regolano le modificazioni del contratto sociale o dello statuto, proprie di ciascun tipo di società; le suddette modifiche sono depositate, iscritte e pubblicate nel rispetto di quanto previsto per ciascun tipo di società dagli articoli 2252, 2300 e 2436 del codice civile. La società benefit può introdurre, accanto alla denominazione sociale, le parole: «Società benefit» o l’abbreviazione: «SB» e utilizzare tale denominazione nei titoli emessi, nella documentazione e nelle comunicazioni verso terzi.
380. La società benefit è amministrata in modo da bilanciare l’interesse dei soci, il perseguimento delle finalità di beneficio comune e gli interessi delle categorie indicate nel comma 376, conformemente a quanto previsto dallo statuto. La società benefit, fermo quanto disposto dalla disciplina di ciascun tipo di società prevista dal codice civile, individua il soggetto o i soggetti responsabili a cui affidare funzioni e compiti volti al perseguimento delle suddette finalità.
381. L’inosservanza degli obblighi di cui al comma 380 può costituire inadempimento dei doveri imposti agli amministratori dalla legge e dallo statuto. In caso di inadempimento degli obblighi di cui al comma 380, si applica quanto disposto dal codice civile in relazione a ciascun tipo di società in tema di responsabilità degli amministratori.
382. Ai fini di cui ai commi da 376 a 384, la società benefit redige annualmente una relazione concernente il perseguimento del beneficio comune, da allegare al bilancio societario e che include:
a) la descrizione degli obiettivi specifici, delle modalità e delle azioni attuati dagli amministratori per il perseguimento delle finalità di beneficio comune e delle eventuali circostanze che lo hanno impedito o rallentato;
b) la valutazione dell’impatto generato utilizzando lo standard di valutazione esterno con caratteristiche descritte nell’allegato 4 annesso alla presente legge e che comprende le aree di valutazione identificate nell’allegato 5 annesso alla presente legge;
c) una sezione dedicata alla descrizione dei nuovi obiettivi che la società intende perseguire nell’esercizio successivo.
383. La relazione annuale è pubblicata nel sito internet della società, qualora esistente. A tutela dei soggetti beneficiari, taluni dati finanziari della relazione possono essere omessi.
384. La società benefit che non persegua le finalità di beneficio comune è soggetta alle disposizioni di cui al decreto legislativo 2 agosto 2007, n. 145, in materia di pubblicità ingannevole e alle disposizioni del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato svolge i relativi compiti e attività, nei limiti delle risorse disponibili e senza nuovi o maggiori oneri a carico dei soggetti vigilati.

Allegato 4 (articolo 1, comma 378)
Standard di Valutazione Esterno

Lo standard di valutazione esterno utilizzato dalla società benefit deve essere:
1. Esauriente e articolato nel valutare l’impatto della società e delle sue azioni nel perseguire la finalità di beneficio comune nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni e altri portatori di interesse;
2. Sviluppato da un ente che non è controllato dalla società benefit o collegato con la stessa;
3. Credibile perché sviluppato da un ente che;
a) ha accesso alle competenze necessarie per valutare l’impatto sociale e ambientale delle attività di una società nel suo complesso;
b) utilizza un approccio scientifico e multidisciplinare per sviluppare lo standard, prevedendo eventualmente anche un periodo di consultazione pubblica.
4. Trasparente perché le informazioni che lo riguardano sono rese pubbliche, in particolare:
a) i criteri utilizzati per la misurazione dell’impatto sociale e ambientale delle attività di una società nel suo complesso;
b) le ponderazioni utilizzate per i diversi criteri previsti per la misurazione;
c) l’identità degli amministratori e l’organo di governo dell’ente che ha sviluppato e gestisce lo standard di valutazione;
d) il processo attraverso il quale vengono effettuate modifiche e aggiornamenti allo standard;
e) un resoconto delle entrate e delle fonti di sostegno finanziario dell’ente per escludere eventuali conflitti di interesse.

Allegato 5 (articolo 1, comma 378)
Aree di Valutazione

La valutazione dell’impatto deve comprendere le seguenti aree di analisi:
1. Governo d’impresa, per valutare il grado di trasparenza e responsabilità della società nel perseguimento delle finalità di beneficio comune, con particolare attenzione allo scopo della società, al livello di coinvolgimento dei portatori d’interesse, e al grado di trasparenza delle politiche e delle pratiche adottate dalla società;
2. Lavoratori, per valutare le relazioni con i dipendenti e i collaboratori in termini di retribuzioni e benefit, formazione e opportunità di crescita personale, qualità dell’ambiente di lavoro, comunicazione interna, flessibilità e sicurezza del lavoro;
3. Altri portatori d’interesse, per valutare le relazioni della società con i propri fornitori, con il territorio e le comunità locali in cui opera, le azioni di volontariato, le donazioni, le attività culturali e sociali, e ogni azione di supporto allo sviluppo locale e della propria catena di fornitura;
4. Ambiente, per valutare gli impatti della società, con una prospettiva di ciclo di vita dei prodotti e dei servizi, in termini di utilizzo di risorse, energia, materie prime, processi produttivi, processi logistici e di distribuzione, uso e consumo e fine vita.

Sabrina Bocchino

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