Il mercato delle cryptovalute si basa su un equilibrio molto fragile. I miner devono tenere conto di possibili guasti e affrontare costi imprevisti, oltre alla volatilità della valuta stessa.
Il Bitcoin, che raggiunse un massimo di 56000€ nel 2021, ora è sceso ad un minimo di 15000€. Cosa è successo?
La risposta è semplice, ma al contempo complessa. La crisi europea energetica è il motivo principale: il mining è un azione che richiede una quantità non trascurabile di energia elettrica, e questo inverno vi è una carenza a causa delle nuove politiche dell’UE contro la guerra in Ucraina.
Oltre alle limitazioni poste dai organi governativi, vi è un altro grande problema. Il prezzo delle bollette è in aumento, e le attività di mining ci pesano sopra. Per la maggioranza dei miner, è più profittevole spegnere i sistemi invece che continuare, portando ad una diminuzione delle attività del mercato crypto.
Questa crisi ha portato a vari cambiamenti nei mercati, tra cui la discesa dei prezzi delle schede grafiche e alla caduta di altre cryptovalute, tra cui FTX.
Tutto rimane ancora nel mondo delle ipotesi, anche se la crisi porterà sicuramente rallentamenti. Ciononostante, molti analisti credono ad un improvviso rialzo nel prossimo futuro.
Oscar Formaro