
Migliorare il profilo LinkedIn è un’operazione imprescindibile per fare rete ed essere trovati dalle aziende che contano!
Nel mondo lavorativo competenze ed esperienze sono molto importanti, ma un ruolo ancora più rilevante è svolto dalle relazioni. In un’epoca storica come quella che stiamo vivendo, attraversata da repentini mutamenti in campo tecnologico e digitale, i rapporti umani continuano ad avere una rilevanza enorme. In questo senso “fare rete” è un processo imprescindibile per avere accesso a numerose opportunità professionali.
Da questo concetto, tanto semplice quanto importante, nasce nel 2003 una piattaforma destinata a divenire uno dei social network più importanti di sempre. Linkedin racchiude in un’unica community domanda e offerta di lavoro, dando la possibilità a impiegati e aziende di trovarsi tramite fitte reti di collegamenti tra profili.
Nella ricerca di lavoro un pizzico di fortuna non guasta mai, ma è meglio non lasciare nulla al caso. Ecco quindi alcuni consigli per migliorare il profilo LinkedIn in pochi passi!
1. Parola chiave: personalizzazione!
In ambito lavorativo l’anonimato non è mai un buon biglietto da visita. La visibilità su LinkedIn si ottiene grazie a un alto livello di personalizzazione del profilo. Sebbene le informazioni da fornire siano molte, è bene selezionare con cura gli elementi che più rappresentano il nostro modo di essere e di lavorare.
Il primo tra questi è la foto profilo di Linkedin, che deve essere di buona qualità e consona al ruolo che vogliamo ricoprire. Non è necessario rivolgersi a un fotografo, ma è cruciale che l’immagine che ci ritrae sia adeguata: deve essere luminosa e ad alta risoluzione (400×400 pixel, massimo 8mb1), deve ritrarre solo noi, in una posa che metta bene in mostra il viso. Lo scatto deve inoltre mostrare un atteggiamento disteso e professionale e un abbigliamento in linea con l’idea di affidabilità che desideriamo trasmettere.
Sono le statistiche a rivelare quanto la foto sia importante per fare buona impressione. Un profilo LinkedIn privo di immagine ottiene in media 14 visualizzazioni in meno rispetto a uno che ne è dotato2. Questo perché dà un’impressione di scarsa professionalità, se non addirittura di poca fiducia.
Per personalizzare il profilo LinkedIn è possibile anche modificare l’URL della propria scheda, processo spesso ignorato da molti utenti. Questo ritocco serve a essere più visibili su Google. LinkedIn assegna di default un URL alfanumerica, che poco ha a che fare con le nostre informazioni personali, ma permette di modificarla per renderla più riconoscibile.
Un esempio di URL efficace su LinkedIn è nome sito + cognomenome oppure nomecognome.
2. L’incontro tra domanda e offerta: fornire le informazioni giuste
Per sfruttare le potenzialità dei collegamenti e rendere fruttuoso il contatto tra domanda e offerta, è cruciale modificare il profilo su LinkedIn nel modo giusto. Ogni voce della scheda personale è importante, a patto che sia professionale ed esplicativa.
All’inserimento di una foto profilo di qualità segue la scrittura di contenuti che riassumono le nostre più rilevanti caratteristiche, partendo dalla creazione di una headline di LinkedIn efficace. Situata sotto foto e nome e cognome, la headline forse è la sezione più rilevante, da curare attentamente anche dal punto di vista dello stile.
Pur mantenendoci professionali, optiamo per una headline che trasmetta creatività e personalità. Essa deve informare l’utente che sta scorrendo il nostro profilo quale posizione lavorativa stiamo occupando, quali sono le nostre mansioni attuali, ma anche il nostro obiettivo per il futuro, come la ricerca di nuovi sfide professionali. Nonostante il suo schematismo, dalla headline di LinkedIn deve trasparire la nostra intraprendenza!
Se la headline riassume ai minimi termini il nostro spirito professionale, il sommario LinkedIn – altro elemento cardine di un profilo efficace – è lo spazio dedicato alle informazioni che ci riguardano. Anche in questo caso cerchiamo di essere sintetici nel raccontare il nostro percorso professionale, ma discorsivi. Possiamo partire dai titoli di studio (se attinenti ai nostri obiettivi lavorativi), per poi parlare delle nostre esperienze e di ciò di cui ci stiamo attualmente occupando. Affinché queste informazioni siano di interesse per le aziende, non devono somigliare a un normale CV, bensì esprimere il nostro modo di essere in ambito lavorativo. Non dimentichiamo di inserire gli obiettivi e i nostri punti di forza che, anche in questo caso, devono essere attinenti al contesto professionale.
3. Migliorare il profilo LinkedIn aggiornando esperienze e competenze
Il modo di porsi è molto importante, ma non dimentichiamo il ruolo delle esperienze e delle competenze! Inserire correttamente queste informazioni permette agli utenti e alle aziende di vedere con un solo colpo d’occhio gli obiettivi da noi raggiunti.
Tra le esperienze elenchiamo i percorsi formativi e lavorativi, indicando solo la data di inizio se ancora in corso, o data di inizio e fine se il percorso si è concluso. Anche le esperienze di volontariato possono essere interessanti. Ricordiamoci inoltre di specificare le mansioni svolte in ogni esperienza maturata.
Alle esperienze seguono le competenze, che si possono suddividere in hard skills e soft skills. Le prime sono le competenze tecniche o di settore apprese con l’esperienza, attraverso percorsi accademici o corsi mirati e spesso riguardanti la capacità di utilizzare macchinari, attrezzature, software, o di parlare delle lingue.
Le soft skill, dette anche competenze trasversali, sono invece tutte quelle capacità personali e relazionali che un individuo deve possedere per potersi inserire con consapevolezza in un ambiente lavorativo. Parliamo quindi di spirito di iniziativa, capacità di entrare in relazione con colleghi o clienti, flessibilità, puntualità, precisione, creatività, adattabilità in squadra e così via.
Hard skills e soft skills sono fondamentali per attrarre i recruiters e possono essere verificate e potenziate in molti modi. La Skill Assessment di Braavery mira a mostrare ai candidati punti di forza e lacune, per indirizzarli poi verso in percorso formativo personalizzato!
Per migliorare il profilo LinkedIn è inoltre indispensabile tenere traccia di ogni cambiamento, di ogni traguardo raggiunto e di ogni passettino compiuto nel nostro percorso professionale. Abbiamo conseguito un certificato grazie a un corso di aggiornamento? Abbiamo assunto mansioni nuove o competenze aggiuntive? Aggiorniamo la nostra scheda con tutto ciò che riguarda queste piccole variazioni, per risultare più visibili a chi cerca figure simili alla nostra!
4. Come aumentare la visibilità su LinkedIn grazie alle parole chiave
Chi ha dimestichezza con il web ha sicuramente chiaro il concetto di SEO (Search Engine Optimization), quella serie di metodi che permettono a un contenuto di essere più visibile sul web. Grazie un sapiente uso di keyword rilevanti possiamo migliorare il profilo LinkedIn in modo da apparire più facilmente tra i risultati di chi cerca figure professionali simili a noi.
I recruiters spesso cercano nuovi impiegati digitando nei motori di ricerca alcune parole chiave. Affinché il nostro profilo venga intercettato possiamo inserire più volte queste keyword nei testi del nostro profilo (headline, riepilogo, esperienze, competenze e post).
La scelta delle parole chiave può essere intuitiva, poiché spesso ad essere oggetto della ricerca è una posizione lavorativa generica, una mansione, una competenza o un’area geografica; in altri casi alcuni strumenti SEO gratuiti sul web ci permettono di condurre delle ricerche mirate su quali siano le parole chiave più cercate dalle aziende in determinati settori.
Mettersi nei panni di chi vuole reclutare nuovi impiegati è un ottimo punto di inizio per intercettare i loro bisogni. L’inserimento equilibrato di parole chiave rilevanti ci garantirà una maggiore visibilità e più alte probabilità di entrare in contatto con le persone giuste!
5. Fare rete! Gruppi, collegamenti e richieste
Migliorare il profilo LinkedIn con contenuti rilevanti e parole chiave è importante, ma risulta poco efficace se alla base dell’ottimizzazione della pagina non c’è un serio obiettivo di network. Fare rete è estremamente importante, tanto nella vita quanto su LinkedIn, dove gli “amici degli amici” possono rappresentare un’opportunità di crescita professionale. Ogni collegamento ci permette infatti di incrementare la nostra visibilità.
Dopo aver compilato il profilo colleghiamoci ai nostri attuali colleghi o agli ex colleghi, ai datori di lavoro presenti o passati, agli amici e ai conoscenti, per poi spulciare le loro conoscenze di LinkedIn alla ricerca di altri profili interessanti. Ogni utente a sua volta è connesso ad altre persone, in un ciclo continuo che può essere molto fruttuoso.
Fare rete in modo efficace significa anche accettare le richieste di collegamento da parte di professionisti che non conosciamo e che apparentemente non sono in linea con la nostra ricerca lavorativa, salvo casi particolari di profili apparentemente fake o in lingue a noi incomprensibili.
Stabilire contatti di qualunque tipo – una base di 50 collegamenti3 è un buon punto d’inizio – è fondamentale per ampliare le conoscenze.
La piattaforma mette inoltre a disposizione dei gruppi tematici ai quali è possibile iscriversi per ottenere notizie e approfondimenti su un determinato argomento. Commentare spesso sotto i post degli utenti e pubblicare a nostra volta post, articoli di approfondimento e foto è un interessante metodo per allargare la rete e migliorare il profilo LinkedIn per ottenere il massimo.
Una fitta rete di conoscenze aumenta infine le probabilità di ottenere segnalazioni positive: un collega, un ex collega o un altro collegamento può confermare su LinkedIn le nostre esperienze o le nostre capacità o recensire il nostro modo di lavorare.
Una rete ampia garantisce visibilità, ma rafforza anche la nostra credibilità agli occhi degli altri utenti!
Sabrina Bocchino