
Braavery annuncia l’acquisizione dello status di “Società Benefit”. Si tratta di un passaggio fondamentale che consente di rappresentare la responsabilità sociale affiancandola agli obiettivi di business.
La formazione da sempre, ma in particolare dopo aver impattato gli effetti della pandemia, costituisce una leva essenziale da azionare per consentire alle persone di introdursi nel mondo del lavoro o per aiutarle a rimanerci.
Le mutevoli esigenze del mercato del lavoro, sempre più alla ricerca di persone in grado di adeguarsi al cambiamento delle aziende, richiedono risorse preparate ad affrontare il dinamismo delle compagnie. Obbligate anch’esse ad adeguarsi al cambiamento e, nel caso delle organizzazioni più attente e sensibili, a prevederlo.
Il segnale più evidente lo si ritrova nel PNRR che raccomanda e stimola, con indicazioni correlate a finanziamenti ingenti, lo sviluppo di iniziative formative ritenute uno degli assi portanti nell’ampio contesto del piano.
L’iniziativa di Braavery, che ha come scopo di business l’erogazione di percorsi formativi, mira a consentire a chi non avrà la disponibilità di autofinanziarsi di poter comunque formarsi attraverso l’erogazione di borse di studio e attraverso la realizzazione di sistemi di supporto, la cui finalità consiste nell’agevolare il processo di inserimento nel mondo del lavoro. Specialmente favorendo i giovani talenti che, a causa di motivazioni prettamente economiche, si ritroverebbero penalizzati se non addirittura esclusi.
Lo status di Società Benefit si acquisisce in base alla Legge 28-12-2015 n. 208 in Gazzetta Uff. 30 dicembre 2015, n. 302, S.O. che recita: “la società persegue, congiuntamente allo scopo di lucro, una o più finalità di beneficio comune e opera in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse”.
A tal fine, Braavery si qualifica come Società Benefit ai sensi dell’art. 1, co. 376 e ss. della Legge 28 dicembre 2015 n. 208 affinché venga riconosciuta l’utilità pubblica e non solo privata dell’attività d’impresa, che consiste nel migliorare la società non solo producendo ricchezza economica, ma anche creando e dando valore al lavoro delle persone, prendendosi cura di loro, considerandole come un fine e non un mezzo, generando profitto in un’ottica di medio e lungo periodo, in modo equo e sostenibile e creando ricchezza che ricada su tutto il contesto in cui opera.
La società, in particolare e in aderenza al proprio oggetto sociale, si impegna nello svolgimento delle seguenti attività:
– promuovere la cultura del long life learning e attività di formazione in genere attraverso l’istituzione di borse di studio mirate a garantire la partecipazione agli eventi formativi di persone economicamente svantaggiate;
– promuovere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro attraverso l’accesso gratuito a strumenti atti a favorirne la realizzazione (portali, banche dati, etc…);
– offrire opportunità di crescita personale e di qualificazione professionale al personale dipendente attraverso l’organizzazione di iniziative formative a partecipazione gratuita ulteriori rispetto ai percorsi formativi obbligatori per disposizione normativa.
Il testo di cui sopra sarà rappresentato nell’assemblea straordinaria dei soci di prossima riunione e comporterà la necessaria integrazione dell’oggetto sociale.
Braavery è consapevole dell’impegno che assume e sarà immediatamente operativa con delle campagne di comunicazione che consentano di rendere il proprio approccio alla formazione praticabile anche da chi ne risulterebbe ingiustamente impossibilitato.
Le modalità di accesso alle borse di studio saranno pubblicate in modo da garantirne la massima visibilità.
Si è voluto altresì formalizzare l’impegno della società nei confronti dei propri collaboratori, impegno comunque sempre portato avanti attraverso i programmi interni di formazione continua. In Braavery, i collaboratori sono la vera ricchezza su cui, da sempre, si conta per far crescere il business.
Sabrina Bocchino